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Proprio mentre si stava esaurendo il filone delle Crociere, altri importanti avvenimenti si preparavano a segnare la storia del Double Chevron. Alcuni negativi, come la scomparsa del fondatore nel 1935, altri decisamente straordinari.

In particolare, il 24 marzo 1934 era stata presentata ai concessionari della marca una nuova vettura, poi consegnata al primo cliente il 7 maggio di quell’anno, che avrebbe rivoluzionato la meccanica dell’automobile: la Citroën Traction Avant. Era il frutto di un’indimenticabile "cavalcata" che l’anno precedente aveva visto l’azienda impegnata nella demolizione e nella ricostruzione, in soli sei mesi, della fabbrica di Quai de Javel, trasformata in un gioiello produttivo, da mille unità al giorno, con due catene di montaggio parallele posizionate al di sotto di una navata di vetro e acciaio. Contemporaneamente a questi lavori, durante i quali non venne sospesa la normale produzione, che procedeva al ritmo di 250 unità al giorno, arrivò in azienda André Lefebvre, l’ennesima scommessa vincente di André Citroën. Questo ingegnere quarantenne, che aveva già lavorato per Voisin e Renault, aveva un sogno nel cassetto per quell’"automobile del domani", che Citroën inseguiva da tempo. Si trattava della trazione anteriore, un progetto che in quel momento soppiantò anche l’idea, altrettanto geniale della 2CV, la vetturetta a grande diffusione con motore bicilindrico boxer…

Il via al progetto industriale venne dato nel marzo del 1933, mentre le prime vetture uscirono dalla catena di montaggio appena diciotto mesi più tardi: un record se si pensa allo standard di 60 mesi.

Tra i "padri" della Traction Avant, oltre a Citroën e Lefebvre, va ricordato anche Maurice Sainturat, il geniale ingegnere che creò l’avanzato motore quattro cilindri con valvole in testa e camicie amovibili e Flaminio Bertoni. All’artista italiano, pittore e scultore, si deve la linea della nuova vettura. Il merito più grande di Bertoni è quello di aver intuito che ai contenuti tecnici di avanguardia della Traction dovevano corrispondere linee, volumi e aerodinamica inediti e rivoluzionari. Realizzò il primo modello della Traction scolpendolo in plastilina e lo presentò a Citroën e alla moglie Giorgina, apprezzatissima "consulente" per le questioni estetiche, che aveva già proposto per gli interni tessuti simili al Jersey grigio appena lanciato da Coco Chanel. A ribadire la validità della forma "base", entusiasticamente approvata dai…coniugi Citroën, nacquero in seguito tutta una serie di riuscite varianti come la cabriolet, la limousine e tante altre ancora.

Un ruolo importante nel costruire il fenomeno Traction lo ha avuto anche Charles Bull. C’era infatti il problema del giunto cardanico che doveva permettere al motore di trasmettere il movimento di rotazione alle ruote anteriori. Per la PV (Petit Voiture), come veniva indicata la Traction in fase di sviluppo, Citroen aveva pensato a un cambio automatico, che però poneva tutta una serie di inconvenienti, e Bull dovette ricorrere a tutta la sua abilità per smontare la "fissa" del patron…

All’inizio della primavera del ’34, comunque la vettura era pronta, e in maggio venne posta in vendita a 17.700 Franchi Francesi. Poi al Salone di Parigi il 3 ottobre ottenne quello che oggi chiameremmo un…bagno di folla.

Nel primo anno, ovviamente non completo, di produzione ne furono realizzati 30.548 esemplari, mentre già prima della guerra si arrivò a un ritmo di quasi 60.000 pezzi l’anno.

La Traction è poi rimasta in produzione fino al 1957. Ne sono state prodotte 758.948 comprendenti oltre all’iniziale "7" anche i modelli "11", "15" e persino nove prototipi di 22CV con motore otto cilindri a V da 140 km/h.

Poi la Traction ha lasciato il passo a un altro capolavoro di Lefebvre e Bertoni pure destinato a segnare la storia dell’automobile e di Citroën: la"dea" DS.

 

UN’AUTO RIVOLUZIONARIA CON UNA TECNICA RIVOLUZIONARIA

 

Al momento della sua comparsa, la Traction Avant era un’automobile veramente avanti ai suoi tempi e non solo per la trazione anteriore, ma anche per l’insieme di innovazioni che riguardavano la carrozzeria, che per la prima volta era priva di predellino, il motore galleggiante a quattro cilindri in linea con albero a tre supporti e valvole in testa da 1303 cc (72 x 80 mm) alimentato da un carburatore Solex orizzontale, da 32 CV a 3200 giri/min, la velocità di 100 km/h, il cambio a tre velocità con la seconda e la terza sincronizzate e la leva di comando sul cruscotto, i freni a tamburo anteriori e posteriori, le sospensioni con barre di torsione anteriori e posteriori, le ruote anteriori indipendenti! La Citroën Traction Avant 7 era lunga 4,45 metri, larga 1,62 metri, alta 1,52 metri, con una passo di 2,91 metri e un peso di 900 kg. Il consumo era di 9 litri per 100 km.

Il secondo modello che viene proposto nella galleria delle “Auto che hanno cambiato la storia” è la Citroën Traction Avant, la vettura che ha segnato la prima parte della storia della Casa francese e che come indica la denominazione ha imposto la rivoluzione del “tutto avanti”.

 

CITROËN TRACTION AVANT

TUTTO AVANTI

 

Gli anni a cavallo tra il 1933 e il 1935 sono tra i più cruciali nella storia della Citroën. Perseguendo l’obiettivo di una produzione di 1000 vetture al giorno, Andrè Citroën decide di abbattere i vecchi stabilimenti di Quai de Javel, sostituendoli sempre nella stessa area con nuovi e più moderni impianti. Contemporaneamente nasceva la Traction Avant 7, presentata ai concessionari il 18 aprile 1934. Ma solo quindici mesi più tardi, il 15 luglio 1935, mentre l’azienda vive una difficile crisi finanziaria, alla fine risolta con il passaggio alla Michelin, Andrè Citroën scompare a soli cinquantasette anni e in pratica non può assistere al successo della sua ultima vettura, accolta un anno prima da “Le Journal” con queste parole “Essa è così nuova, audace e ricca di soluzioni originali, così diversa da ciò che si è realizzato fino ad oggi da meritare l’epiteto di sensazionale”.

In effetti, la nuova Citroën racchiude una serie di novità tecniche davvero notevoli. In primis la trazione anteriore, poi il telaio monoscocca, le sospensioni a barra di torsione, la forma aerodinamica, i freni a comando idraulico, il motore con valvole in testa, cui si sarebbe aggiunto anche lo sterzo a cremagliera. L’idea della Traction Avant si deve soprattutto ad André Lefebvre, allora quarantenne, entrato in Citroën nel marzo del 1933, dopo le esperienze in Voisin e Renault. Citroën sposa subito il progetto della trazione anteriore perorato da Lefebvre, “presentando oggi l’automobile di domani”, tanto da rimandare l’altra grande idea che ha tanto a cuore, la piccola vettura di grande diffusione con motore piatto due cilindri contrapposti, che più tardi originerà la 2CV. Una decisione davvero cruciale, perché come scrive Jacques Wolsinger “Per molto tempo, il termine “traction” sarebbe stato sinonimo di “Citroën” e viceversa”.

Presa la decisione, ci vorranno appena 18 mesi per arrivare alla produzione della Traction. Con Citroën e Lefevre un ruolo chiave lo giocano il geniale ingegnere Maurice Sainturat, cui si deve il motore quattro cilindri - 1303 cc (72 x 80 mm), con valvole in testa, camicie amovibili, alimentato con un carburatore Solex orizzontale, e capace di 32 CV - e lo scultore italiano Flaminio Bertoni che disegna la carrozzeria, per la prima volta priva di predellini. Un altro contributo importante arriva da M.me Citroën, che per i sedili suggerisce un tessuto che richiama il jersey appena lanciato da Coco Chanel e da Charles Brull che per la “PV” – Petit Voiture, secondo il nome interno - riesce a imporre la soluzione di un cambio meccanico a tre marce, con seconda e terza sincronizzate, e leva di comando sul cruscotto, invece dell’automatico come preferirebbe il patron. Le altre caratteristiche tecniche salienti della Traction, che può raggiungere la velocità massima di 100 km/h, e ha un consumo di 9 litri/100 km/h, sono i freni a tamburo, anteriori e posteriori, con comando idraulico, le sospensioni a barre di torsione anteriori e posteriori, con le ruote anteriori indipendenti, i pneumatici 140x40. Le dimensioni sono le seguenti: 4,45 metri in lunghezza, 1,62 metri in larghezza, 1,52 metri in altezza, con un passo di 2,91 metri, carreggiata anteriore 1,34 metri, carreggiata posteriore 1,32 metri, e un peso di 90 kg.

 

La prima Traction Avant 7A è pronta all’inizio della primavera del 1934. Sarà via via sostituita dalla 7B con motore 1.5 litri, disponibile anche in versione coupè e roadster, dalla 7C con un 1.6 litri da 36 CV e dalla 7 Sport con motore 1.9 litri. Il prezzo iniziale si aggira sui 17.700 franchi. Al Salone di Parigi, nel mese di ottobre 1934, viene esposta tutta la nuova serie della Traction Avant, che comprende i modelli 7, 11CV con il motore 1.9 litri e 22CV con motore 8 cilindri, nelle versioni berlina, limousine e falsa cabriolet, che con François Lecot è subito protagonista di una cavalcata di 5.400 km Parigi-Mosca-Pechino.

Già nel 1934, la Citroën Traction Avant viene prodotta in 30.548 unità e alla vigilia della guerra sfiora i 60.000 pezzi annui. Il record di produzione della Traction sarà poi stabilito nel 1952 con 67.407 unità. Nel 1954 c’è l’ultimo grande exploit tecnico della Traction: il modello 15 Six viene infatti dotato di una sospensione posteriore idropneumatica che anticipa l’arrivo del nuovo grande successo della Citroën, la DS.

Complessivamente, nelle sue varie versioni, la Traction è stata prodotta in 758.948 unità. L’ultima Traction esce ufficialmente dalle catene di montaggio di Quai de Javel il 25 luglio 1957 con una familiare. La sua avventura è durata esattamente 23 anni e 4 mesi, ma rimane uno dei cardini della storia dell’automobile.

È stata anche protagonista di numerosi telefilm. Fra i più famosi: "La prima notte di quiete"con Alain Delon.